Nazionale

Politiche per la disabilità, l'inclusione passa per lo sport

La Conferenza nazionale sulla disabilità sottolinea l'urgenza di favorire l’inclusione nello sport. Parla L. Barra

 

Lunedì 13 dicembre si è svolta la Conferenza nazionale sulla disabilità, promossa dalla ministra per le disabilità, Erika Stefani, con la partecipazione del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Nel corso della conferenza sono stati presentati i risultati della Consultazione pubblica avviata il 20 ottobre scorso “Verso una piena inclusione delle persone con disabilità”, al fine di creare una società sempre più inclusiva, in linea con i principi della Convenzione Onu. Inoltre, sono state presentate anche le politiche per la disabilità contenute nel PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che prevede oltre 6 miliardi di euro per le persone con disabilità. Le proposte si sono articolate in differenti aree tematiche: accessibilità, mobilità all’interno dell’UE, vita indipendente, percorsi formativi inclusivi, inclusione lavorativa di qualità, cultura, sport e turismo accessibile, best practices.

Per quanto riguarda la quinta area tematica, è stato sottolineato che arte, cultura, sport, attività ricreative e turismo sono essenziali per la piena partecipazione alla vita sociale e che è necessario, per il benessere della persona, favorire l’inclusione nello sport a partire dai livelli territoriali e amatoriali. Tra gli obiettivi da raggiungere - si legge nel report conclusivo - c'è l'ampliamento degli spazi di divertimento (laboratori, musica, danza) e sport al fine di realizzare aree di reale integrazione; la redazione di norme specifiche per ogni singola disciplina, nel rispetto delle regole competitive; la diffusione di raccomandazioni da parte del ministero della Salute, ad integrazione delle linee guida e delle indicazioni vigenti in materia di idoneità sportiva e agonismo, che ribadiscano la possibilità di rilascio del certificato di idoneità agonistica anche alle persone con sindrome di Down, fatte salve le valutazioni previste per qualunque altro
sportivo. 

"È indubbio che esista una forte consapevolezza dell'importantissimo ruolo dell'attività sportiva in persone con disabilità - commenta Loredana Barra, responsabile Politiche educative e inclusione Uisp - È indubbio che esista un condiviso principio di non discriminazione che aumenta o diminuisce a seconda dell' interesse mediatico, come accade, per esempio, durante le Paralimpiadi o nella Giornata internazionale della disabilità. Tanto resta da fare ancora sul fronte normativo, che esiste, ma è insufficiente a garantire una vera inclusione sociale. Pensiamo al riconoscimento di piena dignità agonistica a livello ufficiale allo sport integrato, di cui abbiamo significativi esempi. Lo sport integrato va ben oltre il semplice sport per disabili".

“Miglioriamo l'accessibilità ai trasporti e ai luoghi di cultura e abbattiamo barriere architettoniche che impediscono alle persone con disabilità di usufruire dei servizi come gli altri cittadini. Potenziamo l'assistenza di comunità, l'assistenza domiciliare e la telemedicina, per prevenire l'istituzionalizzazione”, ha detto il premier Mario Draghi sottolineando il valore della disabilità e della “diversità” delle persone, che deve essere accolta e valorizzata. Intervenuto anche il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando: “La pandemia ha messo in luce la necessità di un rafforzamento dei servizi sociali pubblici, da integrare con quelli socio-sanitari in sinergia con il terzo settore. Bisogna passare da una politica di bonus a una politica capace di avere delle solide gambe, da un welfare reddituale a un welfare delle fasi della vita. All’interno dell’impianto normativo, credo che potremo trovare spazio per riconoscere i caregiver familiari”.

Per raggiungere questi obiettivi, le nuove politiche attive e i centri per l’impiego dovranno tenere in considerazione le condizioni dei servizi per l’occupabilità delle persone fragili, puntando su inclusione e partecipazione. Successivamente, Orlando ha richiamato la necessità di collaborare con il terzo settore: "La società ha bisogno di tutti, nessuno escluso. Per questo insisto sulla collaborazione con il terzo settore, ambito in cui la possibilità di sperimentare è più forte. Ci attende un lavoro importante e delicato”. (a cura di Chiara Feleppa)